13 Oct 2024

Matteo 6,19-23

Dopo la seconda arcata del discorso della montagna, seguono gli insegnamenti di Gesù sulla grandezza o importanza dell’anima umana.
Accumulare tesori sembra una tentazione di tutti quelli che possiedono qualcosa: i ricchi con le loro ricchezze; i poveri con le poche cose delle quali possono disporre.
Tutti siamo tentati di accumulare. In fondo c’è un desiderio di sicurezza, di avere qualcosa che ci possa tutelare il futuro.
Gesù usa una metafora molto bella riguardo alla profonda aspirazione dell’uomo. Non dice: liberatevi di tutto e vivete nella totale insicurezza; ma cercate la sicurezza in chi solo la può dare: in Dio Padre (questo è il senso di «accumulare tesori nei cieli»).
C’è differenza tra i tesori della terra e quelli del cielo: i tesori della terra sono solo apparenza, non durano a lungo, periscono; invece i tesori del cielo, la ricchezza dell’anima presso Dio, rimane in eterno.
La frase finale è una delle più belle e chiare del Vangelo: «Dov’è il tuo tesoro, lì sarà il tuo cuore».
Accumulare tesori in cielo è vivere con questo atteggiamento di disponibilità al Padre e al suo amore che può costruire, già da ora, il Regno di Dio nel mondo.

La seconda immagine del testo di oggi è la lampada: l’occhio. Gli ebrei sono un popolo molto fantasioso e simbolico. «Un occhio semplice» è la forma per dire «uno sguardo con buone intenzioni», senza strane interpretazioni. Un «occhio cattivo», invece, è l’atteggiamento di quelli che vedono iniquità in tutti e in tutto: se qualcuno li dice qualcosa: “sarà perché pensa male di me”; se qualcuno non li dice: “sarà perché non le piaccio”; se qualcuno chiede: “mi esigono troppo”; se nessuno li chiede: “non mi valorizzano…”

Anche la invidia è un occhio cattivo. Un occhio buono è rallegrarsi del bene degli altri, è pensare bene degli altri, è essere comprensivo, perdonare di cuore, riconoscere che tutti abbiamo debolezze e limiti, è cercare di aiutare positivamente a vivere meglio.

La lettura di oggi unifica tutta la vita umana: il cuore e l’occhio. Il tesoro che il nostro cuore cerca e l’atteggiamento del nostro sguardo.
Una persona con lo sguardo «cattivo» vede tutto negativamente e così non può essere felice. Una persona con lo sguardo buono, luminoso, è capace di aprire il cuore a Dio e riconoscerlo presente negli altri. «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio».

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